Cos’è e come funziona la ritenuta d’acconto

La ritenuta d’acconto rientra tra quelle tematiche che generano confusione, soprattutto tra i non addetti ai lavori.

Il lavoro di professionisti, lavoratori autonomi e fornitori prevede un trattamento fiscale diverso da quello previsto per i lavoratori dipendenti, che viene gestito sulla base di trattenute che si trasformano in anticipi sulle tasse.

Attraverso questo post l’università di Bolzano Niccolò Cusano intende fornire ai lettori una definizione di ritenuta d’acconto, ovvero una panoramica generale dell’argomento.

Cos’è la ritenuta d’acconto

La ritenuta d’acconto viene effettuata nei casi in cui viene pagato un compenso per prestazioni di lavoro autonomo.

Si tratta quindi di una trattenuta di una parte di compenso che non viene corrisposta al professionista ma viene versata, dal sostituto d’imposta, direttamente all’Erario.
In sede di dichiarazione dei redditi la somma versata rappresenterà un anticipo già versato sul totale delle imposte IRPEF o IRES da pagare in relazione al reddito.

Per chiarire meglio il concetto prendiamo in esame il riferimento normativo relativo alla ritenuta d’acconto, ossia il Decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973 che all’articolo 64 definisce la figura del ‘sostituto e responsabile d’imposta’:

“Chi in forza di disposizioni di legge è obbligato al pagamento di imposte in luogo di altri, per fatti o situazioni a questi riferibili ed anche a titolo di acconto, deve esercitare la rivalsa se non è diversamente stabilito in modo espresso.
Il sostituto ha facoltà di intervenire nel procedimento di accertamento dell’imposta.
Chi in forza di disposizioni di legge è obbligato al pagamento dell’imposta insieme con altri, per fatti o situazioni esclusivamente riferibili a questi, ha diritto di rivalsa.”

In altre parole il sostituto d’imposta è il soggetto pubblico o privato che si sostituisce al contribuente (in questo caso soggetto passivo) e versa a suo nome l’imposta sul compenso (ritenuta d’acconto) allo Stato.

Le aliquote

Le aliquote da applicare ai compensi a titolo di acconto variano a seconda del tipo di reddito.

La percentuale applicata alla maggior parte dei compensi è del 20%, che fa riferimento al lavoro autonomo e occasionale di soggetti residenti in Italia.
Per i compensi corrisposti a soggetti non residenti in Italia la percentuale sale al 30%.

Per avere una panoramica completa, sul sito dell’Agenzia delle Entrate è disponibile la tabella con le varie tipologie di prestazione e le corrispondenti aliquote.

Modalità e termini di versamento

Il versamento della ritenuta d’acconto deve essere effettuato entro il 16 del mese successivo a quello del pagamento, tramite il modello F24 (codice tributo 1040).

Con cadenza annuale il sostituto d’imposta deve inoltre certificare, attraverso il modello CU (Certificazione Unica), le somme corrisposte e il totale delle ritenute già versate.

 


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