Psicologia dello sviluppo e dell’educazione: che cos’è e cosa studia

Cresce in Italia l’interesse verso le scienze psicologiche e in particolare aumenta l’attenzione verso un ramo specifico della materia: la psicologia dello sviluppo e dell’educazione.

La conferma di un interessamento in costante aumento verso la disciplina è rintracciabile in una letteratura scientifica in continua evoluzione e in un mercato formativo sempre più orientato a fornire percorsi di studio finalizzati a formare profili altamente specializzati.

Lo sviluppo dell’essere umano è caratterizzato da una serie di processi piuttosto complessi, innescati da un intreccio di fattori di varia natura: biologici, sociali, culturali.

Ne consegue che apprendimento e sviluppo sono processi strettamente correlati l’uno all’altro.

Psicologia dello sviluppo

Per capire cos’è e cosa studia la psicologia dello sviluppo e dell’educazione partiremo dalla definizione del concetto fornita da Wikipedia, che di seguito riportiamo integralmente:

“La psicologia dello sviluppo studia l’evoluzione e lo sviluppo del comportamento umano, dal concepimento alla morte. Si differenzia dalla psicologia dell’età evolutiva, la quale prende in considerazione solo lo sviluppo del bambino. Non è una disciplina applicata, ma è stata oggetto di discussione per molti secoli. Lo sviluppo dipende, nella maggior parte dei casi sia da fattori biologici che da fattori ambientali, ma è ancora da stabilire in quale misura essi abbiano peso. Per fattori biologici si intende l’insieme del patrimonio genetico che influenza lo sviluppo psicosomatico dell’individuo e le sue future competenze. Le istituzioni dell’educazione formale devono tener conto dei principi della psicologia dello sviluppo nella stesura del progetto educativo”.

Per quanto Wikipedia fornisca una sintesi piuttosto chiara della materia, abbiamo deciso di estrapolare dalla definizione i concetti chiave per approfondirli ulteriormente.

La psicologia dello sviluppo è una disciplina scientifica che rientra nel campo delle scienze psicologiche; essa studia il comportamento dell’essere umano nel corso delle varie fasi di vita e più in particolare si occupa di analizzarne i cambiamenti e le relative cause.
Può essere anche definita ‘psicologia del ciclo di vita’ in quanto prende in considerazione tutte le tappe che caratterizzano la vita di un individuo: infanzia, preadolescenza, adolescenza, età adulta, età anziana.

La modificazione comportamentale, intesa come sviluppo, è analizzata a vari livelli: fisico, emotivo, affettivo, cognitivo, relazionale, comportamentale.

In altre parole si tratta di una disciplina che studia la maturazione dell’essere umano in funzione del tempo e di processi evolutivi di varia natura (biologici, ambientali ecc.).

A cosa serve

Tre sono le domande a cui mira a rispondere la materia:

  1. Quando?
  2. Come?
  3. Perché?

In altre parole: quando, come e perché i fattori biologici e ambientali influiscono sullo sviluppo dell’essere umano?

Ecco spiegati nel dettaglio i tre quesiti.

Quando?

Ogni individuo, dalla nascita al periodo adolescenziale, attraversa tappe di sviluppo ben precise; alcuni passaggi seguono un percorso comune, uguale per tutti.
Per intenderci meglio prendiamo in esame lo sviluppo del linguaggio; esso, in assenza di particolari casistiche e patologie, avviene nell’ambito di intervalli temporali ben definiti.
L’obiettivo della psicologia dello sviluppo è individuare per ogni competenza l’arco temporale entro il quale si sviluppa.

Come?

Il processo che accompagna ogni singola competenza scaturisce da una serie di dinamiche e meccanismi che differiscono da individuo a individuo per ritmo e stile.
La differenza per ritmo è legata ai diversi periodi di apprendimento per una medesima abilità. La differenza per stile riguarda la tipologia di ‘informazione appresa; ad esempio qualcuno apprenderà prima la sintassi mentre qualcun altro svilupperà più velocemente la capacità di utilizzare i vocaboli.
Compito della materia è comprendere in quale misura le differenze siano causate dall’ambiente esterno e in quale misura siano invece provocate da una predisposizione naturale.

Perché?

I processi che innescano lo sviluppo delle competenze dipendono dalla combinazione di fattori genetici e fattori ambientali.
In tal senso la disciplina approfondisce le differenze tra le cause ambientali da quelle genetiche, per cui potremmo definire il ‘perché?’ come un approfondimento del ‘come?’.

La natura del cambiamento e le relative teorie

Il cambiamento che caratterizza lo sviluppo può essere di natura quantitativa oppure di natura qualitativa.

La natura quantitativa rientra nella teoria dei comportamentisti secondo la quale i processi di accrescimento e cambiamento graduale sono plasmati dalle esperienze di apprendimento vissute.

In tale ottica l’individuo risulta passivo, ossia soggetto a un processo costante di modellamento operato dall’ambiente esterno.

La natura qualitativa rientra nella teoria organismica secondo la quale lo sviluppo di nuove abilità e la trasformazione di quelle già esistenti non dipende dall’ambiente esterno ma dalle capacità dell’individuo.

La teoria sostiene che la crescita e lo sviluppo siano discontinui e che l’individuo giochi nel processo un ruolo attivo che lo vede coinvolto in una continua interazione con l’ambiente.
Lo sviluppo è considerato pertanto il risultato della combinazione tra i frattori genetici e quelli ambientali.

Si evince quindi che le teorie comportamentistiche sostengono l’influenza dei fattori ambientali mentre le teorie organismiche sostengono sia i fattori ambientali che quelli genetici.

Tipologie di sviluppo

Lo sviluppo interessa l’individuo a vari livelli:

  • Sviluppo fisico e motorio: cambiamenti sia interni che esterni legati al corpo.
  • Sviluppo percettivo: elaborazione degli stimoli sensoriali.
  • Sviluppo cognitivo: evoluzione del linguaggio, del pensiero, dell’intelligenza, della memoria.
  • Sviluppo del linguaggio e della comunicazione.
  • Sviluppo sociale: capacità di instaurare rapporti interpersonali e di creare rapporti di amicizia.
  • Sviluppo emotivo e relazioni affettive: capacità di instaurare legami affettivi.

cosa studia la psicologia

Lavorare nella psicologia dello sviluppo

Date le buone prospettive occupazionali e il fascino esercitato dalla materia, lavorare nell’ambito delle discipline psicologiche rientra tra le ambizioni professionali di tantissimi giovani.

Trattandosi di un settore particolarmente delicato e complesso per diventare professionisti qualificati è fondamentale acquisire un bagaglio di competenze aggiornato e approfondito.

Le fondamenta sulle quali costruire un’eventuale carriera nel campo della psicologia sono identificabili nella formazione universitaria fornita dal corso di laurea triennale in ‘Scienze e tecniche psicologiche’.

Consapevole dell’importanza di costruire solide basi sulle quali impostare una successiva specializzazione, l’Università Telematica Niccolò Cusano ha strutturato un percorso di studi che mira a sviluppare conoscenze di tipo teorico-applicative sulle teorie scientifiche e sulle metodologie di intervento più efficaci approvate dalla Comunità Scientifica.

Nel dettaglio la struttura didattica del triennio prevede l’approfondimento delle seguenti materie:

  • Psicologia generale
  • Psicologia dello sviluppo
  • Psicometria
  • Fondamenti anatomo-fisiologici dell’attività psichica
  • Sociologia generale
  • Informatica
  • Lingua inglese
  • Fisiologia del comportamento
  • Psicologia sociale
  • Psicologia dinamica
  • Antropologia culturale
  • Psicologia del lavoro
  • Psicologia della personalità
  • Psicobiologia
  • Psicologia clinica
  • Economia aziendale o psicologia della salute e del benessere
  • Psicologia della percezione
  • Sociologia dell’ambiente e del mutamento sociale o teorie e tecniche del colloquio

Al termine del triennio il laureato avrà acquisito le competenze necessarie per: utilizzare test non diagnostici e altri strumenti standardizzati; condurre colloqui di osservazione utilizzando strumenti di analisi sia qualitativi che quantitativi; applicare protocolli per la selezione e la valutazione delle risorse umane; collaborare alla creazione di strumenti di indagine psicologica; svolgere attività collegate alla ricerca psicologica (raccolta ed elaborazione statistica di dati psicologici).

Il laureato in Scienze e tecniche psicologiche ha la possibilità di trovare impiego in  svariati contesti operativi; in particolare è abilitato a gestire metodologie di intervento nei servizi psicologici, nell’ambito della valutazione del personale, nei consultori adolescenziali e familiari, nelle comunità minorili, nelle strutture per l’assistenza ai disabili, nei centri di accoglienza per famiglie e nelle strutture carcerarie.

Per agevolare la frequentazione del corso a chi per svariati motivi non ha la possibilità di presenziare in aula ad orari prestabiliti, Unicusano mette a disposizione degli studenti un’innovativa modalità formativa, denominata e-learning.

Il corsista può studiare comodamente da casa, attraverso una piattaforma telematica contenente tutto il materiale didattico necessario per superare gli esami.

Per ulteriori info sul corso di laurea contattaci attraverso il modulo che trovi qui!


CHIEDI INFORMAZIONI

icona link