Come funziona il praticantato per diventare consulente del lavoro?

La figura del consulente del lavoro identifica in genere un libero professionista con un background giuridico economico che si occupa di consulenza in ambito giuslavorativo. In questa breve guida, l’Università telematica Niccolò Cusano fornirà le indicazioni utili per capire come funziona il praticantato per diventare consulente del lavoro.

Cosa fa un consulente del lavoro

Le specifiche competenze di un consulente del lavoro riguardano l’amministrazione del personale subordinato e parasubordinato per conto di imprese ed enti. È una figura che facilita i processi di gestione della forza lavoro di un’azienda o di un’organizzazione attenendosi alla normativa vigente in materia di lavoro. Ogni impresa, infatti, è chiamata al rispetto di tutta una serie di adempimenti previsti dalla legge e necessita di professionisti qualificati a garantirne l’osservanza.

Tra gli ambiti di competenza di un consulente del lavoro rientrano:

  • amministrazione del personale (subordinato, autonomo e parasubordinato);
  • calcolo e asseverazione del costo del lavoro, determinazione e calcolo dell’accantonamento del trattamento di fine rapporto;
  • ammortizzatori sociali (consulenza ed assistenza);
  • risoluzione rapporti (mobilità, licenziamenti collettivi, ecc.);
  • dichiarazione e denunce previdenziali, assistenziali, assicurative e fiscali;
  • contenzioso del lavoro, amministrativo, previdenziale, assicurativo, sindacale, giudiziale e stragiudiziale;
  • contenzioso fiscale, operazioni societarie, dichiarazioni e prestazioni amministrative, contabili, fiscali-tributarie e formazione del bilancio;
  • contrattualistica (contratti, certificazione, conciliazioni, arbitrati);
  • consulenze tecniche di parte (controversie di lavoro, previdenziali, assicurative, di assistenza sociale, fiscali e in atti aventi natura negoziale).

Per intraprendere la carriera di consulente del lavoro, la normativa prevede il completamento di un iter formativo, riassumibile in 4 step: il conseguimento di un titolo di studio universitario, lo svolgimento di un praticantato, il superamento di un esame di Stato e, infine, l’iscrizione all’Albo provinciale dei Cdl.

Come diventare consulente del lavoro: Laurea

Come si diventa consulenti del lavoro? Tale ruolo professionale necessita, ovviamente, di un’adeguata e specifica formazione. Il percorso prevede il conseguimento di un titolo di studio universitario, nello specifico (almeno) una Laurea triennale o una Laurea magistrale, tassativamente appartenenti alla sfera economico-giuridica.

Di seguito, ecco i titoli di studio necessari per intraprendere la carriera di consulente del lavoro.

Laurea triennale in:

  • Scienze dei servizi giuridici
  • Scienze politiche e delle relazioni internazionali     
  • Scienze dell’economia e della gestione aziendale
  • Scienze dell’amministrazione
  • Scienze economiche
  • Scienze giuridiche

Lauree magistrali in:

  • Giurisprudenza
  • Scienze dell’economia
  • Scienze della politica
  • Scienze delle pubbliche amministrazioni
  • Scienze economico-aziendale
  • Teoria e tecniche della formazione e dell’informazione giuridica

Praticantato per diventare consulente lavoro

Come si diventa consulente del lavoro

Una volta conseguito il titolo di studio universitario richiesto, lo step successivo è rappresentato dal praticantato per diventare consulente del lavoro.

Si tratta di un tirocinio obbligatorio della durata di 18 mesi. La normativa prevede che vada esercitato presso lo studio di un consulente del lavoro già iscritto all’albo da almeno 5 anni, che operi come libero professionista con attività abituale e prevalente e sia in regola con gli obblighi e gli adempimenti in materia di formazione continua previsti dall’Ordinamento.

Per accertare il regolare svolgimento del praticantato è necessaria l’iscrizione al registro dei praticanti che attesta l’attivazione del tirocinio obbligatorio degli aspiranti consulenti del lavoro.

Colui che ha un praticantato in essere dovrà partecipare alle attività dello studio dove svolge il tirocinio sotto la supervisione del professionista senior che ne ha accolto la pratica.

Il praticantato per diventare consulente del lavoro deve essere svolto con diligenza, assiduità e con una frequenza dello studio atta a consentire al praticante l’acquisizione di tutti i fondamenti scientifici e tecnici, etici e deontologici, nonché della metodologia e delle competenze, necessari allo svolgimento della libera professione di consulente del lavoro.

In particolare, il praticante è tenuto a frequentare lo studio professionale, mediamente, per almeno 20 ore settimanali durante il normale orario di funzionamento, sotto la diretta supervisione del professionista affidatario.

Il Consiglio Provinciale si occupa di verificare che le dichiarazioni del professionista rispetto alle attività del tirocinante siano veritiere. Solitamente hanno luogo anche delle prove a campione, in cui si richiedono argomenti che saranno oggetto d’esame. Questo affinché l’addestramento venga svolto secondo le regole sia dal professionista che dall’aspirante consulente del lavoro.

Praticantato: rimborso spese

Fatto salvo che il praticantato non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro tra le due parti, il professionista ha l’obbligo di corrispondere al praticante un rimborso spese forfettariamente concordato dopo i primi sei mesi di tirocinio.

Chi già possiede un lavoro non è costretto a rinunciare al tirocinio: lavoro e praticantato si possono svolgere contemporaneamente. Non è invece possibile svolgere due praticantati insieme.

Praticantato anticipato

Per gli aspiranti consulenti del lavoro vi è inoltre la possibilità di anticipare il tirocinio professionale durante l’ultimo anno di università. In base ad un accordo siglato tra il Consiglio nazionale dell’Odine, il Miur e il Ministero del Lavoro, vi è la facoltà per gli studenti universitari di iniziare il praticantato per diventare consulente del lavoro per i primi 6 mesi presso lo studio di un professionista affidatario. Per poter anticipare il praticantato occorre essere in regola con gli esami.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro ha altresì redatto un utile vademecum per il tirocinio professionale dove fornisce tutte le informazioni e indica la normativa di riferimento per un corretto svolgimento del praticantato per diventare consulente del lavoro.

Esame di Stato consulente del lavoro

Per poter esercitare la professione di consulente del lavoro, la legge richiede inoltre il superamento dell’esame di Stato di abilitazione.

L’esame di Stato di consulente del lavoro si svolge presso le commissioni territoriali che sono costituite da membri del Ministero del Lavoro, dell’Inps, dell’Inail e da un professore ordinario di materie giuridiche.

L’esame si struttura in due prove scritte ed una orale. Le prove scritte prevedono lo svolgimento di un tema sul diritto del lavoro e sulla legislazione sociale e di una prova teorico-pratica sul diritto tributario, a scelta della Commissione.

Costituiscono materie della prova orale le seguenti, rientranti nell’area economico-giuridica:

  • diritto del lavoro
  • legislazione sociale
  • diritto tributario
  • elementi di diritto privato, pubblico e penale
  • nozioni generali sulla ragioneria
  • rilevazione del costo del lavoro e formazione del bilancio

L’iscrizione all’Albo

Per poter esercitare la professione di consulente del lavoro, dopo aver superato l’esame di Stato occorre iscriversi all’Albo dei consulenti del lavoro. La Legge n. 12/1979 prevede proprio l’obbligo di iscrizione all’Albo come conditio sine qua non per esercitare la professione di consulente del lavoro.

Oltre all’iscrizione all’Albo dei consulenti del lavoro è obbligatoria anche la formazione professionale continua che prevede il raggiungimento di minimo 50 crediti formativi ogni due anni.

Infatti, dal 1° gennaio 2015 è entrato in vigore il regolamento sulla formazione continua obbligatoria dei Consulenti del Lavoro, che prevede per il professionista l’obbligo di un continuo e costante aggiornamento della propria formazione professionale per garantire la qualità ed efficienza della prestazione professionale, nell’interesse del cliente.

Chi è interessato ad intraprendere la carriera di consulente del lavoro, può ora richiedere informazioni nella sezione contatti dell’università di Bolzano attivata dall’Ateneo Niccolò Cusano.


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